La geotecnica è una materia vasta e complessa. Il controllo geotecnico di base serve ad individuare i parametri fondamentali del terreno per poter, poi, realizzare le opere edili correttamente.
Questo articolo è diretto verso le persone che “non sono del mestiere“, ma che si approcciano alla geotecnica a causa delle richieste degli Enti e dei progettisti in tema di edificazione.
Trattiamo qui le indagini in terreni sciolti e non rocce (che saranno oggetto di un successivo articolo).
Per caratterizzare il terreno di fondazione (che sia per un opera già realizzata o da realizzare) è importante, in primis, cercare i dati bibliografici della zona (Carte Geologiche, ecc.).
Una volta reperiti, si può passare alle indagini vere e proprie.
Si possono fare le Prove Penetrometriche Dinamiche (DPSH o Leggere) per valutare la consistenza di terreni granulari (sabbie e ghiaie). Ottomi strumenti sono quelli della Pagani Geotechnical.
Per terreni fini è meglio l’approccio con il Penetrometro Statico, che fornisce più dati. Si può comunque optare anche per il Dinamico.
Altri dati si possono ottenere prelevando, con apposite fustelle in sito, il terreno, per poi avviarlo al Laboratorio Geotecnico, per successive prove.
I dati di permeabilità del terreno possono essere ottenuti con prove in foro o con infiltrometriche (tra gli altri metodi).
Infine non bisogna trascurare i parametri sismici (ricordate che l’Italia è praticamente tutta soggetta a terremoti), che devono essere ricavati o con prove HVSR o con MASW.
Comunque è sempre bene utilizzare società esperte, come la Foldtani.
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